“La Spina Verde resti al popolo”. In Aula pezzi di maggioranza e opposizione
La parola “popolo” risuona come un inno nazionale a bordo campo.
“La Spina Verde appartiene al popolo e al popolo deve restare”, alzano la voce Pasquale Basile e Giuseppe Schipani.
In aula a Palazzo Mosti ci sono giovani, donne e finanche bambini. L’Assemblea popolare di rione Libertà è riuscita ad occupare gli spazi delle Istituzioni ed è l’inizio di un ascolto.
C’è un pezzo di maggioranza (resistono fino alla fine solo Mario Pasquariello e Domenico Franzese, mentre gli altri sgusciano via dall’aula uno dopo l’altro, in fila indiana), ci sono ali dell’opposizione (Raffaele Del Vecchio, Italo Di Dio e Nicola Sguera, si vedono anche Vincenzo Sguera e Fausto Pepe), c’è il segretario cittadino del Pd, Giovanni De Lorenzo.
Il progetto di gestione della Spina Verde è sui banchi spillato e prepotente. È la proposta per appropriarsi di un’opera pubblica che taglia via Napoli. L’Assemblea va avanti per oltre un’ora e gli interventi si succedono a tamburo battente, nel brusio rispettoso e coinvolto del pubblico variopinto, con i bambini che un po’ mugugnano un po’ applaudono senza un perché adulto.
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